lunedì 14 febbraio 2011

E durando questo modo di parlare bene di due miglia, frate Lione con grande ammirazione il domandò e disse: «Padre, io ti prego dalla parte di Dio che tu mi dica dov’è perfetta letizia». E santo Francesco gli rispose: «Quando noi saremo a santa Maria degli Agnoli, così bagnati per la piova e agghiacciati per lo freddo e infangati di loto e afflitti di fame, e picchieremo la porta del luogo, e ‘l portinaio verrà adirato e dirà: “Chi siete voi?” e noi diremo: “noi siamo due de’ vostri frati; e colui dirà: “Voi non dite il vero, anzi siete due ribaldi ch’andate ingannando il mondo e rubando le limosine de’ poveri; andate via” e non ci aprirà, e faracci stare di fuori alla neve e all’acqua, col freddo e dolla fame infino a notte;Gif 174 allora se noi tanta ingiuria e tanta crudeltà e tanti commiati sosterremo pazientemente sanza turbarcene e sanza mormorare di lui, e penseremo umilmente che quello portinaio veramente ci conosca, che Iddio il fa parlare contra a noi; o frate Lione, iscrivi che qui è perfetta letizia. E se anzi perseverassimo picchiando, ed egli uscirà fuori turbato, e come gaglioffi importuni ci caccerà con villanie e con gotate dicendo: “Partitevi quinci, ladroncelli vilissimi, andate allo spedale, chè qui non mangerete voi, nè albergherete; se noi questo sostereremo pazientemente e con allegrezza e con buono amore; o frate Lione, iscrivi che quivi è perfetta letizia. e se noi pur costretti dalla fame e dal freddo e dalla notte più picchieremo e chiameremo e pregheremo per l’amore di Dio con grande pianto che ci apra e mettaci pure dentro, e quelli più scandolezzato dirà: “Costoro sono gaglioffi importuni, io li pagherò bene come sono degni; e uscirà fuori con un bastone nocchieruto, e pigliaraccci per lo cappuccio e gitteracci in terra e involgeracci nella neve e batteracci a nodo a nodo con quello bastone: se noi tutte queste cose sosterremo pazientemente e con allegrezza, pensando le pene di Cristo benedetto, le quali dobbiamo sostenere per suo amore; o frate iscrivi che qui e in questo è perfetta letizia. E però odi la conclusione, frate Lione. Sopra tutte le grazie e doni dello Spirito Santo, le quali concede agli amici suoi, si è di vincere se medesimo e volentieri per lo amore di Cristo sostenere pene, ingiurie e obbrobri e disagi; imperò che in tutti gli altri doni di Dio noi non ci possiamo gloriare, però che non sono nostri, ma di Dio, onde dice l’Apostolo: “Che hai tu, che non abbi da Dio? e se tu l’hai avuto da lui, perché te ne glorii, come se tu l’avessi da te?” Ma nella croce della tribolazione e dell’afflizione ci possiamo gloriare, però dice l’Apostolo: “Io non mi voglio gloriare se non nella croce del nostro Signore Gesù Cristo” - (Fonti Francescane, 1836)

Amen

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