fratello sole, sorella luna

sabato 3 novembre 2012

Il perdono di Assisi


Il perdono di Assisi Una notte Francesco era immerso in profonda preghiera nella chie­setta della Porziuncola e non si dava pace al pensiero che tanti pecca­tori andavano miseramente perduti. All’improvviso la chiesetta si riempì di luce e gli apparvero Gesù e la Madonna circondati da angeli. Il Poverello non poteva credere a quanto stava accadendo! Il primo a prendere la parola fu Gesù: “Francesco, dimmi che cosa desideri di più?”. Il poverello alzò timidamente lo sguardo verso la Vergine come per chie­dergli un appoggio; poi rispose: “Benché io sia misero e peccatore, ti chiedo che tu conceda a quanti verranno in questa chiesa: il perdono dei peccati e il condono delle pene per i peccati commessi!”.
Ci fu un istante di silenzio! La Madonna rivolse lo sguardo a Gesù e lo invitò ad accondiscendere; Gesù chinò il capo e disse: “Francesco, la grazia che tu chiedi è grande, ma tu meriteresti anche di più. Ti sia concesso quanto tu chiedi!”. Il volto del Poverello si riempì di gioia. Gesù gli sorrise e aggiunse: “Ora va dal mio Vicario, e fa ratificare in terra la mia volontà!”.
Corre a Perugina Francesco non perdette tempo! Insieme a fra Masseo si recò subito a Perugia, dove in quei giorni si trovava Onorio III. Il Pontefice ascoltò il racconto dell’apparizione e, commosso, diede la piena approvazione dell’indulgenza. Da quel giorno chiunque entrava nella chiesina della Porziuncola, pen­tito e confessato, otteneva “ampio perdono dei peccati e il condono della pena per i peccati commessi”.
Vi voglio tutti in paradiso È da immaginarsi la commozione di Francesco! Col cuore gonfio di gioia, in fretta, insieme a fra Masseo ritornò ad Assisi. Entrò nella cattedrale di S. Ruffino, salì sul pulpito e alla presenza del vescovo, tra lacrime di commozione, raccontò la visione avuta alla Porziuncola e la grande grazia del Perdono ottenuta da Gesù e approvata dal Pontefice. Concluse con le parole: “Fratelli, vi voglio tutti in paradiso!”.

sabato 7 aprile 2012

Sole e Nuvole

Oggi il sole si nasconde timidamente dietro le nuvole...

venerdì 22 aprile 2011

CantoGesu: Cristo è risorto veramente !

Cristo è risorto veramente.Canto del R.n.S.

Il Signore è risorto! E' veramente risorto! Alleluia

La risurrezione di Cristo

1Corinzi 15

La risurrezione di Cristo
(Mt 28; Mr 16; Lu 24; Gv 20; 21) At 1:3; 9:1-7
1 Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi, 2 mediante il quale siete salvati, purché lo riteniate quale ve l'ho annunziato; a meno che non abbiate creduto invano.
3 Poiché vi ho prima di tutto trasmesso, come l'ho ricevuto anch'io, che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; 4 che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture; 5 che apparve a Cefa, poi ai dodici. 6 Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti. 7 Poi apparve a Giacomo, poi a tutti gli apostoli; 8 e, ultimo di tutti, apparve anche a me, come all'aborto; 9 perché io sono il minimo degli apostoli, e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio. 10 Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono; e la grazia sua verso di me non è stata vana; anzi, ho faticato più di tutti loro; non io però, ma la grazia di Dio che è con me. 11 Sia dunque io o siano loro, così noi predichiamo, e così voi avete creduto.

La risurrezione dai morti
2Ti 2:8, 16-18; Lu 20:27-38; Ro 5:12, 17 (1P 1:3-5; 1Te 4:13-18)
12 Ora se si predica che Cristo è stato risuscitato dai morti, come mai alcuni tra voi dicono che non c'è risurrezione dei morti? 13 Ma se non vi è risurrezione dei morti, neppure Cristo è stato risuscitato; 14 e se Cristo non è stato risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione e vana pure è la vostra fede. 15 Noi siamo anche trovati falsi testimoni di Dio, poiché abbiamo testimoniato di Dio, che egli ha risuscitato il Cristo; il quale egli non ha risuscitato, se è vero che i morti non risuscitano. 16 Difatti, se i morti non risuscitano, neppure Cristo è stato risuscitato; 17 e se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati. 18 Anche quelli che sono morti in Cristo, sono dunque periti. 19 Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miseri fra tutti gli uomini.
20 Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti.21 Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. 22 Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; 23 ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta; 24poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza. 25 Poiché bisogna ch'egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. 26L'ultimo nemico che sarà distrutto, sarà la morte. 27 Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che colui che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è eccettuato. 28 Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti.
29 Altrimenti, che faranno quelli che sono battezzati per i morti? Se i morti non risuscitano affatto, perché dunque sono battezzati per loro? 30 E perché anche noi siamo ogni momento in pericolo? 31 Ogni giorno sono esposto alla morte; sì, fratelli, com'è vero che siete il mio vanto, in Cristo Gesù, nostro Signore. 32 Se soltanto per fini umani ho lottato con le belve a Efeso, che utile ne ho? Se i morti non risuscitano, «mangiamo e beviamo, perché domani morremo».
33 Non v'ingannate: «Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi». 34Ridiventate sobri per davvero e non peccate; perché alcuni non hanno conoscenza di Dio; lo dico a vostra vergogna.

(Fl 3:20-21; 1Gv 3:2-3; Da 12:2-3) 1Te 4:13-18
35 Ma qualcuno dirà: «Come risuscitano i morti? E con quale corpo ritornano?»36 Insensato, quello che tu semini non è vivificato, se prima non muore; 37 e quanto a ciò che tu semini, non semini il corpo che deve nascere, ma un granello nudo, di frumento per esempio, o di qualche altro seme; 38 e Dio gli dà un corpo come lo ha stabilito; a ogni seme, il proprio corpo.
39 Non ogni carne è uguale; ma altra è la carne degli uomini, altra la carne delle bestie, altra quella degli uccelli, altra quella dei pesci. 40 Ci sono anche dei corpi celesti e dei corpi terrestri; ma altro è lo splendore dei celesti, e altro quello dei terrestri. 41 Altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna, e altro lo splendore delle stelle; perché un astro è differente dall'altro in splendore.
42 Così è pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile; 43 è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita potente; 44 è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Se c'è un corpo naturale, c'è anche un corpo spirituale. 45 Così anche sta scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; l'ultimo Adamo è spirito vivificante. 46 Però, ciò che è spirituale non viene prima; ma prima, ciò che è naturale; poi viene ciò che è spirituale. 47 Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo è dal cielo. 48 Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri; e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti. 49 E come abbiamo portato l'immagine del terrestre, così porteremo anche l'immagine del celeste.
50 Ora io dico questo, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio; né i corpi che si decompongono possono ereditare l'incorruttibilità.
51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati,52 in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati.53 Infatti bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità e che questo mortale rivesta immortalità.
54 Quando poi questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta:
«
La morte è stata sommersa nella vittoria».
55 «
O morte, dov'è la tua vittoria?
O morte, dov'è il tuo dardo

56 Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge; 57 ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo.
58 Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.


lunedì 14 febbraio 2011

E durando questo modo di parlare bene di due miglia, frate Lione con grande ammirazione il domandò e disse: «Padre, io ti prego dalla parte di Dio che tu mi dica dov’è perfetta letizia». E santo Francesco gli rispose: «Quando noi saremo a santa Maria degli Agnoli, così bagnati per la piova e agghiacciati per lo freddo e infangati di loto e afflitti di fame, e picchieremo la porta del luogo, e ‘l portinaio verrà adirato e dirà: “Chi siete voi?” e noi diremo: “noi siamo due de’ vostri frati; e colui dirà: “Voi non dite il vero, anzi siete due ribaldi ch’andate ingannando il mondo e rubando le limosine de’ poveri; andate via” e non ci aprirà, e faracci stare di fuori alla neve e all’acqua, col freddo e dolla fame infino a notte;Gif 174 allora se noi tanta ingiuria e tanta crudeltà e tanti commiati sosterremo pazientemente sanza turbarcene e sanza mormorare di lui, e penseremo umilmente che quello portinaio veramente ci conosca, che Iddio il fa parlare contra a noi; o frate Lione, iscrivi che qui è perfetta letizia. E se anzi perseverassimo picchiando, ed egli uscirà fuori turbato, e come gaglioffi importuni ci caccerà con villanie e con gotate dicendo: “Partitevi quinci, ladroncelli vilissimi, andate allo spedale, chè qui non mangerete voi, nè albergherete; se noi questo sostereremo pazientemente e con allegrezza e con buono amore; o frate Lione, iscrivi che quivi è perfetta letizia. e se noi pur costretti dalla fame e dal freddo e dalla notte più picchieremo e chiameremo e pregheremo per l’amore di Dio con grande pianto che ci apra e mettaci pure dentro, e quelli più scandolezzato dirà: “Costoro sono gaglioffi importuni, io li pagherò bene come sono degni; e uscirà fuori con un bastone nocchieruto, e pigliaraccci per lo cappuccio e gitteracci in terra e involgeracci nella neve e batteracci a nodo a nodo con quello bastone: se noi tutte queste cose sosterremo pazientemente e con allegrezza, pensando le pene di Cristo benedetto, le quali dobbiamo sostenere per suo amore; o frate iscrivi che qui e in questo è perfetta letizia. E però odi la conclusione, frate Lione. Sopra tutte le grazie e doni dello Spirito Santo, le quali concede agli amici suoi, si è di vincere se medesimo e volentieri per lo amore di Cristo sostenere pene, ingiurie e obbrobri e disagi; imperò che in tutti gli altri doni di Dio noi non ci possiamo gloriare, però che non sono nostri, ma di Dio, onde dice l’Apostolo: “Che hai tu, che non abbi da Dio? e se tu l’hai avuto da lui, perché te ne glorii, come se tu l’avessi da te?” Ma nella croce della tribolazione e dell’afflizione ci possiamo gloriare, però dice l’Apostolo: “Io non mi voglio gloriare se non nella croce del nostro Signore Gesù Cristo” - (Fonti Francescane, 1836)

Amen

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